Chi ha tutto, ma proprio tutto

Franca Di Muzio
7 min readMay 24, 2023

incontri indesiderati del solito tipo

Nuotare nell’oro

Nello stabilimento, tutto è pronto per la nuova stagione; tutto o quasi: le privilegiate palme della prima e dell’ultima fila sono già piantate, i proletari ombrelloni nel mezzo invece (compreso il tuo) sono ancora in via di sistemazione.

Dobbiamo prima pulire la spiaggia, spiega il proprietario dello stabilimento, ma entro questo fine settimana avremo finito tutto. Intanto, si può mettere dove vuole!

Scegli una palma dell’ultima fila — posto da ricchi privilegiati. Non ti piace, stare troppo vicino a riva, dove passa troppa gente; sei qui per startene in santa pace. E per un po’ ci riesci: cammini in acqua, pian piano ti immergi e nuoti, poi torni a sdraiarti, prendi un po’ di sole fronte-retro, tiri fuori la penna e la Settimana Enigmistica, sana abitudine ereditata da tua madre: per primo farai il cruciverba in copertina, per secondo l’ultimo, il più difficile.

Sei a tre quarti dell’ultimo, a scervellarti sull’esatta denominazione di un “Gioco d’azzardo con 40 carte”, quando senti una voce vicinissima:

Buongiorno! Oh, e meno male che oggi qua c’è un po’ di compagnia!, esclama un abbronzatissimo, rugosissimo, disinvoltissimo signore, trascinando dalla palma accanto il suo lettino vicino al tuo. Addio pace da spiaggia solitaria, da stabilimento ancora deserto, da lavori in corso in vista dell’estate imminente: una mano sormontata da un avambraccio irsuto di riccioli bianchi è protesa davanti a te, non ti resta che stringerla.

Piacere, Vincenzo.

Franca.

Franca, come mia sorella!

(Eh salutam’ a sòreta…)

Franca, e il fidanzato dov’è?

A lavorare.

E tu, non lavori?

Oggi no, mi sono presa un giorno di permesso a scuola.

Insegnante? Lo sapevo. Si vede.

Da cosa?

Da tutto… sei una persona distinta, di classe, e pure spontanea!

Difficile sopravvivere a scuola, se non sei spontaneo.

Perché, come sono i ragazzi?

Delle sanguisughe. Ti risucchiano energia… ma te la restituiscono anche!, non puoi fare a meno di sorridere.

Eh, immagino! E che età hanno i tuoi studenti?

Dai 13 ai 18 anni.

Eh, e quelli chi li tiene… poi le ragazze, le ragazze sono le più furbe. Ho fatto il buttafuori in discoteca, già allora le vedevo conciate da adulte, determinate… non c’è niente da fare: se una donna si mette in testa qualcosa, la ottiene! Per esempio, mia moglie: si è fissata che vuole restare a Salerno, e che qua non ci vuole venire!

…?

Eh, siamo di là — mai stata a Salerno? no? — ma da tanti anni veniamo in estate qua a Francavilla, in questo stabilimento fin da quando c’era il padre dell’attuale proprietario; a un certo punto, mi sono scocciato di appartamenti in affitto e mi sono pure comprato un appartamento: solo 110mila euro l’ho pagato, il prezzo di un garage a Salerno!

E com’è che da Salerno siete arrivati a Francavilla…? — chiede la curiosa che è in te, suo malgrado.

Come mai?! Qui si sta benissimo! esclama lui, indicando il mare che oggi è davvero uno splendore: appena increspato da fremiti acquei, trasparente, deliziosamente freddo in contrasto con un sole acceso — e poi qua c’è la sabbia!, invece da noi, tutte rocce, scomodo; e il mare è subito profondo, se non sai nuotare bene ti si porta via!

L’Adriatico è più basso e placido, sì, replichi sorridendo.

E poi giù a Salerno siamo tutti esauriti, corriamo da tutte le parti, litighiamo, strilliamo… qua invece siete tutti così calmi, tranquilli, accoglienti… come si fa a non volervi bene? E allora ce ne veniamo qua tutte le estati, con i miei… lì c’è mio nipote, sta studiando per un esame — aggiunge, indicando un ragazzo vestitissimo chino su un tomo all’ombra di una palma; ci vengono tutti tranne mia moglie, che — le donne: sempre concrete, attaccate alle cose, al denaro! — preferisce rimanere a casa, a controllare! Sa, abitiamo in un ex convento sul mare, dove mio nonno lavorava come fattore; l’ho ristrutturato e ci ho ricavato sei appartamenti, e con l’affitto di quelli ai turisti viviamo con un certo agio. Abbiamo tutto, ma proprio tutto, non ci manca niente. Abbiamo pure un bel giardino!, dove ho piantato tutto quello che piace a me, i limoni di vario tipo — le zagare bianche e le zagare nere, quelli da insalata e quelli da limoncello; e le rose, e gli alberi da frutto, e l’orto, e i pomodori… sai che cosa mangi! E poi mia moglie cucina benissimo, e infatti negli ultimi anni ha messo su qualche chilo… dice che se cucina, poi deve pure assaggiare…!

Mi pare giusto.

Pure mio nipote sa cucinare, io invece nemmeno un uovo fritto so fare. Però, vado a pesca! Guarda che ho pescato stamattina alle cinque con la mia barca: ho fatto una strage!, aggiunge, tirando fuori il cellulare con foto di reti straripanti e un suo selfie in tenuta peschereccia — cappello di lana e felpa con cappuccio, e continua: Alle cinque di mattina faceva freddo, ma l’alba sul mare stamattina era uno spettacolo: si vedevano pure le vongole! Se domani ti alzi presto e vieni, ti porto in barca con me: meglio essere in due, io tiro le reti e tu tieni i remi, e poi ti riporti a casa un bel pacchetto di pesce fresco!

Io domani mattina lavoro.

E allora facciamo un’altra mattina! Se ci scambiamo i numeri di telefono, ci mettiamo d’accordo.

Non mi sembra il caso.

Ti dicevo, mia moglie da casa proprio non si vuole muovere. Qua a Francavilla non ci viene mai, mai. E allora io le ho detto: se mi lasci solo, poi non ti lamentare che io mi diverto un po’ alla mia maniera! Qui sto bene, per stare benissimo mi manca solo una seconda moglie, ahahah! Pure se ho settantacinque anni, je me vuless’ vulè n’atru poc’ bben’!

Quasi invidi la sua sfrontatezza e vitalità, ma hai ben altri programmi per stare bene e divertirti alla tua maniera: ti alzi dal lettino, apri il borsone, tiri fuori gli occhialini e la cuffia da piscina.

Vai a fare il bagno? Sei pazza. L’acqua è fredda!

Freddissima, deliziosa! Infatti, sarà il mio secondo bagno.

Ma che, davvero ti sei fatta già un bagno?

Stamattina, appena arrivata. E sono ancora viva!, ridi, correndo a riva.

Forse più tardi, verso mezzogiorno, ci provo pure io!, lo senti gridarti dietro.

Ahhhhhhh, finalmente sola. Nuoti e nuoti impertinente nell’Adriatico trasparente, ringraziando il Cielo per tanta abbondanza, quiete e bellezza mentre gli sparuti camminatori mattutini ti guardano da riva; alcuni iniziano ad alleggerirsi dei capi di vestiario superflui, altri provano a mettere almeno i piedi in acqua. Nuoti finché puoi, fino a quando senti i primi brividi: tocca uscire.

Quando esci dall’acqua — e ti vieni a sdraiare…

Il salernitano ti fissa da lontano, segue ogni tuo passo e aspetta che torni a tiro d’orecchie per ripeterti, ammirato:

Sei PAZZA veramente!

Pazza ma felice!, rispondi.

Ma non hai freddo? …no, guardati, non hai neanche la pelle d’oca. E brava. Più tardi ci provo pure io. Forse.

Ti stendi sul lettino; lui si sdraia sul suo: — E prendiamoci un po’ di sole, va’.

Chiudete gli occhi all’unisono. Schiudi al volo i tuoi per controllare che i suoi siano chiusi. Bene. Puoi rilassarti.

Ahhhhh. Sole abbronzami ma senza scottarmi, sole fammi bene, fammi bella, inondami di vitamina D, la crema solare l’ho messa e rimessa, ahhhh come si sta bene!, o sole mio sta in fronte a me, o sole mio sta in fronte a teeeeee…

BUONGIORNO! Vù cumprà??

Riapri gli occhi. Il venditore ambulante, piantato saldamente a metà tra i vostri lettini, mostra in una mano un grappolo di catenine, nell’altra uno di bracciali.

Amore, vuoi qualcosa?, scherza il salernitano, voltandosi dalla tua parte.

Non mi serve niente, grazie - dici all’ambulante togliendoti gli occhiali da sole e fissandolo con lo sguardo alla Clint Eastwood che avresti invece dovuto indirizzare, già da tempo, al tuo sedicente “marito” salernitano. Ma adesso è troppo tardi per aggiustare il tiro e far cambiare bersaglio alla tua esasperazione.

L’ambulante non tenta di convincerti, riprende placido le sue cose e si allontana con un Ciao gentile.

Ciao - gli rispondi con dolcezza, mentre afferri il tuo telefono e te ne vai a riva per chiamare un’amica. Resti immersa in conversazione con i piedi in acqua, un occhio ai lettini laggiù, sperando che il tizio si tolga dai piedi, finalmente. Suo nipote, rimasto fino ad allora immerso in un cupo silenzio, si sta alzando dalla poltroncina che ha ospitato i suoi studi.

Dai che finalmente sei fuori pericolo Franca, loro se ne vanno e tu puoi tornare al tuo posto al sole.

Non fai in tempo a salutare la tua amica che te lo ritrovi addosso, ti prende la mano ti tira il braccio e prima che te ne renda conto ti ha già schioccato un bacio sulla guancia:

Allora ciao! Ci rivediamo qua in spiaggia!, esclama.

Non rispondi, non lo guardi; guardi invece il nipote, che sfugge il tuo sguardo. Cosa dev’essere, come dev’essere, avere un nonno così? Una persona che ha tutto, ma proprio tutto, e che pensa di potersi permettere di tutto?

Per fortuna il tuo proletario ombrellone, una volta rimesso al suo posto, sarà molto lontano dalla loro privilegiata palma.

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Franca Di Muzio

copywriter, ufficio stampa, giornalista, scrittrice... di mare